“Dimmi l’amore che cos’è” di Cecile Bertod

Ciao a tutti, eccomi qui con un’altra recensione; in questo periodo sto leggendo veramente tanto e di tutto, ma se scrivere e pubblicare è quello che voglio fare, leggere e recensire sono per me le basi per imparare a farlo. Vi risparmio le mie opinioni sui brani musicali di alcuni artisti emergenti. Capire quello che un cantautore vuole trasmettere con il suo testo non è facile, e quando, dopo avere ascoltato il brano più volte, riesco a dire quello che mi è arrivato, il compositore è felice e questo mi basta, anche se non so cosa sia un flow o un bit.

Ma torniamo a questo splendido libro. Finalmente oggi vi posso parlare di una lettura diversa, che pur mantenendo le stesse caratteristiche del romanzo rosa, con il bello ma irritante e la svampita irriverente e piagnucolona, si allontana da tutti i cliché.

DESCRIZIONE

Mable Hope è a un passo dall’esaurimento nervoso: nota più per le sue apparizioni sui calendari universitari che per i suoi successi lavorativi, è alle prese con gli appuntamenti al buio organizzati da suo padre e con gli esami di fine anno. In più, c’è l’assegnazione del Premio Michael Moore di cui occuparsi. Un fondo destinato alla ricerca che verrà affidato alla facoltà che presenterà il progetto più interessante. Lei però se ne era completamente dimenticata e non ha neanche uno straccio di relazione da consegnare alla commissione. Così, per non rischiare di perdere la cattedra, prende dal cestino dei rifiuti un mucchio di vecchie lettere mai aperte e le porta in direzione, fingendo che siano sue. Si accorge troppo tardi, però, di aver proposto all’università di finanziare un’assurda ricerca sull’amore. È già convinta che la cacceranno, quando scopre che invece è proprio lei ad aver ricevuto i fondi della Michael Moore, battendo il responsabile del dipartimento di Fisica, l’insopportabile professor Gardner, che quell’anno era sicuro di vincere con la sua teoria sulle stringhe. Ora, Mable ha tre milioni di dollari per scoprire che cos’è l’amore, ma non ha la più pallida idea di come fare. Be’, da dove iniziare? Le serve qualcuno da far innamorare.

RECENSIONE

Mable Hope, ha ventinove anni da circa due anni e sei mesi, ed è la responsabile del Dipartimento di Antropologia del Boston Institute of Technology. Da sua ammissione è allergica alle relazioni, tanto da provare una “claustrofobia da contatto emotivo.”

Ha un bellissimo rapporto con i suoi studenti, li consola e dà consigli come se fosse una di loro.

Da un giorno all’altro si ritrova vincitrice di un premio prestigioso molto ambito che le mette a disposizione dei fondi per le ricerche e gli studi futuri.

Fin da subito ammette di non meritarsi tale riconoscimento, rimanendo totalmente incredula di fronte alla notizia, però non vuole neanche lasciarlo a Stephen Gardner, responsabile del Dipartimento di Fisica, al quale esce il fumo dalle orecchie per non averlo vinto. Tra i due inizierà una battaglia fatta di scherzi tutt’altro che ingenui, battibecchi al vetriolo e incomprensibili sguardi che fanno battere il cuore.

A Mab non resta che “far buon viso a cattivo gioco” e mettersi a lavorare, a modo suo, con il grande supporto di Rachel, l’assistente che l’aiuta a razionalizzare i pensieri quando diventano nefasti, per fornire una risposta convincente a cosa sia l’Amore e poter vincere l’esorbitante cifra.

Dietro tale vincita, si nasconde in realtà un piano decisamente crudele che inizia con  il dover condividere le sue ricerche proprio con Stephen, scienza e antropologia che si fondono in un connubio che «a circa un miliardo di chilometri da qui, Saturno si schianta contro Urano.»

La convivenza lavorativa è idilliaca sin dall’inizio, «quello che è tuo è mio e quello che è mio non sai usarlo, quindi è molto meglio che resti mio.» Dice lui.

«Certa gente oggettivamente all’evoluzione non serve.» Sentenzia lei.

Tanto incasinata, eccentrica e confusionaria lei che non riesce ad innamorarsi ma vorrebbe solo capire cosa accade, quanto “distante, freddo e pensante” lui.

Le ipotesi su cosa sia l’amore sono tante.

Secondo una nota antropologa l’amore è: “solo un’illusione creata dalla mente per favorire la sopravvivenza della specie.” Sempre che si venga ricambiati.

Oppure un bisogno? Una crisi d’astinenza perchè ti senti male se non lo senti per più di cinque minuti? È solo chimica?

«Perché l’amore non lo so di che è fatto, se di cartone, di stoffa, di zucchero filato, ma non ha tempo per me.»

La chimica può trasformarsi in amore sempre o può rimanere semplice affinità?

Ma chi è veramente Mab? Perché ha tagliato fuori l’intera famiglia dalla sua vita?

Era da tanto che non leggevo un libro così bello, Cecile Bertod ha la capacità di raccontare una storia in cui capisci che il finale non può essere che quello, ma non vedi l’ora di sapere in che modo accadrà. Le battute fanno ridere senza forzatura, riesce sempre a metterci dentro anche un pizzico di cultura. I personaggi sono talmente ben descritti che sembra di vederli, anzi, ne diventi quasi amico e alla fine ti mancano davvero. Per me, nel suo genere, lei rimane imbattibile.

Cos’è per voi l’amore?

 Il libro è disponibile nel formato che più preferite, online e in tutte le librerie fisiche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

39 pensieri riguardo ““Dimmi l’amore che cos’è” di Cecile Bertod

    1. So che stai parlando in generale e sai che sto sperimentando sul campo le diverse sfaccettature delle persone… non so se sono “troppo buona”, so che non sono una feccia come tanti 😊
      Ps: o forse volevi dire “bona”?🤔

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      1. So che non è semplice dire a una persona scrivi merda, o canti come un cane con le palle strizzate. Ma dire che sei “troppo buona” era un complimento. Non voleva essere un offesa. Cerchi sempre di non ferire nessuno, o di trovare il lato buono nelle cose. Però a volte essere una “feccia” come me, aiuta in molte situazioni!! 😝🤣 (e comunque preferisco merda!!)

        Ps. non dico nulla che poi ti monti la testa!! 😂

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        1. Se una lettura non mi piace, non la condivido. Qual è il problema di trovare il buono nelle cose o nelle persone? Non capisco 🤷🏻‍♀️
          Di merde ne ho incontrate molte e loro la mia attenzione non ce l’hanno 😉

          Ps: 🙄

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        2. Non c’è un problema. Uff!! Volevo dirti che troveresti del buono anche nella merda. Perché sei una persona totalmente buona!! Era un complimento. E t’attacchi a tutto!! Guarda che vengo lì?? 🤣🤣🤣

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        3. Oh Diosolosacosa era una semplice domanda 🙄 Tu che mi fai un complimento 😂😂😂 si vede che sei stanco. Magari hai anche la febbre 🤔
          Stai al mare, che qui tra afa e zanzare non reggeresti molto. Già hai la febbre 🤷🏻‍♀️

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  1. Devo dire che non è il mio genere.
    Tu, in effetti, sai recensire bene. Potrebbe essere il tuo lavoro.
    E non sei troppo buona, come dice Seph. Mi ricordo che lessi di una tua recensione in cui ammirai il tuo modo delicato ma sincero, di scrivere che c’erano alcune cose da rivedere.
    Quindi sei assolutamente oggettiva nel giudizio.
    E capisco che non sia affatto facile.
    Ne approfitto per abbracciarti, mia cara.
    Tutto bene?😘

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    1. Dina ❤️ che bello leggerti. Che memoria che hai! La scrittrice l’ha commentato di nuovo un paio di mesi fa dicendomi che ne aveva pubblicato un altro che magari mi avrebbe sorpresa positivamente 😅
      Qui tutto bene e lì?
      Grazie per essere passata, un forte abbraccio a te ❤️

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  2. L’amore…con le sue infinite illusioni.
    Stelle comete nella notte scura..ti illude, di essere..in un altro pianeta, finché.. spunta l’alba,portandoti.. alla realtà, con i tanti doveri. Ma..sognare, non costa niente, l’importante che sia ad occhi aperti.
    Con questa tua recensione, mi è sembrato di veder scorrere le immagini di una brillante commedia Americana..come sempre nell’ambito lavorativo di un certo spessore, rispecchiando la realtà com’è veramente…come appunto, lo è quello dei miei nipoti, a confronto con nostro ambiente lavorativo è sfacciatamente un altro pianeta…molto.. ma molto ben pagato, che qui solo i politici lo sono.
    Ti abbraccio cuore❤
    per me il tuo nome sarà sempre ❤

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  3. L’amore ha un milione di sfaccettature, tutte personali. È impossibile classificarlo. Per quanto riguarda la tua recensione, beh… hai portato sicuramente curiosità in chi ti ha letto. Non conosco questa autrice ma mi ha incuriosito. È sempre piacevole mentre si legge e farsi strappare un sorriso.

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  4. Deve essere davvero un bel libro…ci hai appassionato anche solo con la tua recensione.
    Quanto alla domanda finale, io non saprei come descrivere l’amore, è una cosa che si sente, ma è troppo complessa da narrare. Buonanotte Heart:-)

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